
KIWI
Un frutto prelibato
Il kiwi è il
frutto dell'omonima pianta, un arbusto
rampicante che ricorda vagamente l'uva,
denominato Actinidia chinensis, originario
della Cina e del Giappone. Fu portato in
Europa solo nel 1800.
In seguito venne esportato in USA e qui lo chiamarono kiwifruit, dal nome del tipico uccello della Nuova Zelanda.
In seguito venne esportato in USA e qui lo chiamarono kiwifruit, dal nome del tipico uccello della Nuova Zelanda.
Clementine
Un' agrume dolce
L'albero
della clementina è assai simile a quello
del mandarino, da cui differisce
leggermente per le foglie che sono più
grandi e più larghe e non hanno il
caratteristico aroma del mandarino.
Fiorisce e fruttifica lentamente e irregolarmente, in quanto molto suscettibile agli sbalzi di temperatura.
Fiorisce e fruttifica lentamente e irregolarmente, in quanto molto suscettibile agli sbalzi di temperatura.


Arance
Antiossidanti
L'arancio
(Citrus sinensis) è un albero che
raggiunge i 10 m di altezza, sempreverde,
originario della Cina e del Giappone. Fu
introdotto in Italia dagli arabi nel XIV
sec. Produce frutti in varietà amara,
dolce e sanguigna.
L'arancia presenta esternamente una scorza, inizialmente di colore verde e poi, nel frutto maturo, gialla, arancione o rossastra.
L'arancia presenta esternamente una scorza, inizialmente di colore verde e poi, nel frutto maturo, gialla, arancione o rossastra.
Limone
Un alleato contro il colesterolo
Limone (Citrus)
siano incerte, si pensa che i primi
luoghi in cui sia cresciuto siano la Cina,
dove veniva coltivato già prima della dinastia
Song (960-1279 d.C.),[5]
la regione indiana dell'Assam
e il nord della Birmania.[6]
Secondo alcuni studiosi, gli antichi romani conoscevano già i limoni. L'ipotesi è supportata dalle raffigurazioni di tali frutti in alcuni mosaici a Cartagine e affreschi a Pompei; tuttavia, secondo altri studiosi, è possibile che gli autori di quelle opere avessero importato gli agrumi o li avessero visti nei loro paesi di origine.[6] Non ci sono infatti prove in ambito paleobotanico o letterario che avvalorino tale ipotesi.[6]
Intorno al 700 d.C. il limone si diffuse in Persia, Iraq e Egitto. Dal termine persiano لیمو, che si pronuncia līmū e indica genericamente gli agrumi, deriva il termine "limone".[7]
Le prime descrizioni letterarie del limone si hanno in scritti arabi del X e XII secolo, ad opera di Qustus al-Rumi e Ibn Jami'. Gli alberi di limoni furono utilizzati inizialmente dagli arabi come piante ornamentali.[6]
Le prime coltivazioni di limoni in Europa furono quelle di Genova nella metà del XV secolo. In seguito i limoni vennero introdotti in America da Cristoforo Colombo che ne portò alcuni sedi a Hispaniola.[8]
Secondo alcuni studiosi, gli antichi romani conoscevano già i limoni. L'ipotesi è supportata dalle raffigurazioni di tali frutti in alcuni mosaici a Cartagine e affreschi a Pompei; tuttavia, secondo altri studiosi, è possibile che gli autori di quelle opere avessero importato gli agrumi o li avessero visti nei loro paesi di origine.[6] Non ci sono infatti prove in ambito paleobotanico o letterario che avvalorino tale ipotesi.[6]
Intorno al 700 d.C. il limone si diffuse in Persia, Iraq e Egitto. Dal termine persiano لیمو, che si pronuncia līmū e indica genericamente gli agrumi, deriva il termine "limone".[7]
Le prime descrizioni letterarie del limone si hanno in scritti arabi del X e XII secolo, ad opera di Qustus al-Rumi e Ibn Jami'. Gli alberi di limoni furono utilizzati inizialmente dagli arabi come piante ornamentali.[6]
Le prime coltivazioni di limoni in Europa furono quelle di Genova nella metà del XV secolo. In seguito i limoni vennero introdotti in America da Cristoforo Colombo che ne portò alcuni sedi a Hispaniola.[8]